AMARCORD: La “Neve del silenzio” del 25 marzo 2020: una nevicata su Cosenza e hinterland in pieno lockdown!
- Angelo Lo Gullo

- 25 mar
- Tempo di lettura: 3 min

Il 25 marzo 2020 è una data che molti cosentini ricordano per un episodio nevoso tardivo che interessò la città e le zone limitrofe in un periodo segnato dal lockdown imposto dall’emergenza sanitaria. In un contesto di strade deserte e silenzio assoluto, la neve tornò a cadere in piena Primavera, regalando un paesaggio invernale in un momento storico già di per sé eccezionale.
L’evento, sebbene non usuale per il periodo, era stato anticipato dai principali modelli meteorologici, da esperti locali e meteo-appassionati, come Angelo Lo Gullo, ai tempi ancora redattore di meteocalabria.net. Il peggioramento, provocato da una massa d’aria fredda artico-continentale proveniente dai Balcani responsabile della formazione di un’area depressionaria sul Tirreno, ha riportato temporaneamente condizioni invernali su gran parte della Calabria centro-settentrionale.
Nei giorni precedenti, Cosenza e il suo hinterland avevano sperimentato temperature miti, tipiche della stagione primaverile. Tuttavia, il rapido afflusso dell’aria fredda determinò un brusco abbassamento delle temperature, con Cosenza, e tutta la Valle del Crati, su valori quasi negativi sin dalla sera del 24 Marzo 2020, situazione che ha creato le condizioni favorevoli al ritorno della neve fino a quote basse.
L’evoluzione della nevicata e gli accumuli
Le precipitazioni iniziarono già dal primo mattino su gran parte del territorio cosentino sotto forma di pioggia mista a neve o neve bagnata. Tuttavia, nelle zone più basse di Cosenza città, la temperatura risultava inizialmente troppo alta per consentire l’attecchimento della neve.
A testimonianza di ciò, la stazione meteorologica MLG di Cosenza Vaglio Lise (208 m s.l.m.) registrava una temperatura di 4°C nelle prime ore del mattino. Con l’intensificarsi delle precipitazioni, le quali hanno riversato aria sempre più fredda al suolo, la temperatura scese progressivamente fino a raggiungere 0°C entro mezzogiorno, momento in cui le precipitazioni virarono definitivamente in neve più asciutta, favorendo un accumulo significativo.
Ecco il dettaglio degli accumuli registrati nelle diverse aree urbane e suburbane:
• Cosenza città: nei quartieri più alti l’accumulo raggiunse circa 4-5 cm di neve, mentre nella zona pianeggiante di Vaglio Lise (208 m s.l.m. area di riferimento della stazione meteorologica), l’accumulo fu di circa 3 cm.

• Casali del Manco – Località Morelli (380 m s.l.m.): registrati 5 cm di neve, con una copertura omogenea che imbiancò tetti e superfici erbose.
• Mendicino – Località Tivolille (430 m s.l.m.): qui la nevicata fu più intensa, come nel resto dei comuni della preCatena Costiera interna, con un accumulo prossimo 10 cm.

• Laurignano di Dipignano e Andreotta di Castrolibero (circa 350 m s.l.m.): accumuli compresi tra 6 e 7 cm, con una copertura uniforme del paesaggio.
• Tessano di Dipignano (600 m s.l.m.): il maggiore accumulo nella fascia collinare, con 16 cm di neve, favorito dalla maggiore altitudine e dalla persistenza delle precipitazioni.
• Aree montane: le località oltre i 700 m s.l.m. (come San Giovanni in Fiore, Villaggio Mancuso, Rogliano e Domanico) registrarono accumuli nevosi più consistenti, coerentemente con l’altitudine maggiore.
La particolare posizione geografica di Cosenza, situata nella Valle del Crati, insieme alla presenza di un cuscinetto freddo nei bassi strati atmosferici e all’orografia del territorio, favorì l’attecchimento e la conservazione della neve al suolo, nonostante l’avanzamento della stagione.
Un’atmosfera insolita nella città deserta
Il lockdown totale imposto per il contenimento della pandemia di COVID-19 aveva reso la città silenziosa e priva di traffico. In questo contesto surreale, la neve aggiunse un ulteriore elemento di sospensione, avvolgendo Cosenza in un manto bianco che sembrava cristallizzare il tempo.
Chi osservava dalle finestre si trovò di fronte a uno spettacolo affascinante: una città immobile, dove l’unico suono percepibile era quello ovattato dei fiocchi di neve che cadevano lentamente.
Nel primo pomeriggio, con il progressivo aumento delle temperature, la neve iniziò a sciogliersi, lasciando dietro di sé solo tracce residue e il ricordo di un evento tanto suggestivo quanto inatteso.
Un episodio significativo ma non eccezionale
Sebbene la nevicata del 25 marzo 2020 sia stata un episodio importante per il suo contesto temporale e per le condizioni climatiche particolari, non rappresenta un evento eccezionale nella storia climatica di Cosenza.
Nevicate tardive si sono infatti già verificate in passato. Emblematico è l’episodio del 7 aprile 2003, quando una nevicata ancora più avanzata nel calendario imbiancò la città, dimostrando che, sebbene rari, questi fenomeni possono ripetersi quando si verificano particolari condizioni sinottiche.
La “neve del silenzio”, come è stata soprannominata, rimane comunque un evento meteorologico di rilievo, reso ancor più memorabile dal clima di isolamento che caratterizzava quel periodo storico.
Video storico rappresentativo di MLG dal quartiere Vaglio Lise di Cosenza:
*Foto di Mendicino Tivolille di Giovanni Scarpino e foto di “Cosenza ce la fa” di Meteo in Calabria


