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Inverno 24-25 sul Monte Scuro, in Sila: tra neve e periodi troppo miti! I dati della stazione di MLG.

  • Immagine del redattore: Angelo Lo Gullo
    Angelo Lo Gullo
  • 3 apr
  • Tempo di lettura: 4 min
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L’inverno 2024-2025 a Monte Scuro, 1640 metri sulla Sila Grande, quota riferita alla sede della nostra stazione meteorologica, ha registrato un accumulo nevoso complessivo sufficiente, superiore ai tre metri, un valore quasi in linea con le medie storiche della zona.

Tuttavia, la stagione ha mostrato una forte variabilità termica, con ripetute fasi molto miti che hanno portato a un progressivo deterioramento del manto nevoso, specialmente da Gennaio in poi, quando, invece avrebbe dovuto toccare l’apice!


Un aspetto ormai evidente è che le nevicate sono diventate “normali” solo oltre i 1500 metri di quota, dove, nonostante le difficoltà legate al mantenimento, la neve riesce ancora a cadere con una certa regolarità.

Scendendo di quota, la situazione appare sempre più compromessa: nei principali centri turistici della Sila, sebbene le nevicate siano state più frequenti rispetto allo scorso anno, si è comunque accumulata poca neve, con eventi significativi quasi esclusivamente a Dicembre. Questa tendenza non riguarda solo Monte Scuro e la Sila, ma interessa anche il resto della dorsale calabrese, dove la quota media per una copertura nevosa costante è ormai notevolmente aumentata rispetto al passato.


Grazie alla nostra stazione meteorologica installata presso il rifugio di Monte Scuro da Meteo Lo Gullo, è stato possibile monitorare in tempo reale l’andamento della stagione con dati precisi e accessibili a tutti in tempo reale!

Per il confronto con le medie storiche, si è fatto riferimento ai dati raccolti dalla stazione meteorologica dell’Aeronautica Militare, operativa dal 2012, che fornisce un quadro di lungo periodo delle condizioni microclimatiche locali.


Dicembre 24 – “Un avvio promettente”

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Dicembre si è rivelato il mese più invernale della stagione, con frequenti nevicate e temperature favorevoli al mantenimento del manto nevoso.

• Temperatura media: 0,6°C, inferiore alla media storica (2,9°C).

• Temperatura minima media: -1,2°C (storica: 0,9°C).

• Temperatura massima media: 3,8°C (storica: 5,0°C).


Le nevicate hanno superato i 120 cm tra l’8 e il 26 dicembre, con un picco tra la Vigilia e Santo Stefano, quando sono caduti oltre 70 centimetri di neve fresca. La notte del 24 dicembre ha registrato la temperatura più bassa della stagione invernale, con -6,2°C.

Inoltre, Dicembre è stato il mese con più giornate di ghiaccio in serie e non (giornate in cui la temperatura non ha mai superato gli zero gradi), specialmente nel periodo natalizio.

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Anche nelle località più basse della Sila si sono verificate alcune nevicate, con accumuli decisamente superiori rispetto alla scorsa stagione, ma ancora insufficienti per garantire un innevamento continuo.

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Gennaio 25 – Alternanza tra neve e fasi miti


Già a partire da gennaio, l’instabilità termica ha iniziato a condannare la durata della neve, alternando nuove nevicate a periodi troppo miti ed anche piovosi.

• Temperatura media: 2,5°C, superiore alla media storica (0,0°C).

• Temperatura minima media: 0,2°C (storica: -1,2°C).

• Temperatura massima media: 4,8°C (storica: 2,9°C).


Le precipitazioni sono state frequenti, ma spesso miste a pioggia anche a quote alte.

Il 10 gennaio, una pioggia intensa ha appesantito molto la neve esistente, mentre l’11 gennaio, con 31,9 mm di precipitazioni liquide, ha segnato un primo importante deterioramento del manto nevoso.

Il 25 gennaio, con una temperatura massima di 11,8°C, il manto nevoso ha subito un ulteriore degrado.


A quote inferiori ai 1400 metri, la neve è scomparsa rapidamente dopo ogni episodio nevoso, mentre oltre i 1500 metri, seppur con difficoltà, si è mantenuta per buona parte del mese.


Febbraio 25 – Fondo nevoso in progressivo declino

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Febbraio è stato un mese di transizione, con nevicate sempre meno frequenti (e qualitativamente scarse) e temperature in costante aumento.

• Temperatura media: 1,0°C, quasi in linea con la media storica (1,5°C).

• Temperatura minima media: -1,1°C (storica: 0,0°C).

• Temperatura massima media: 3,9°C (storica: 4,6°C).


Il 7 febbraio è stata registrata l’unica giornata di ghiaccio del mese, ma senza nevicate rilevanti. Il 15 febbraio è caduta altra neve, ma seppur spettacolare (per intensità e caratteristiche della precipitazione, foto in alto) è stata molto umida e poco persistente a causa delle alte temperature.

Il 21 febbraio, una tempesta di grandine seguita da altra neve umida ha confermato la tendenza al deterioramento finale del manto nevoso.


Già a fine mese, la neve sotto i 1500 metri era completamente scomparsa, lasciando Monte Scuro con accumuli ormai ridotti, se non sulla Strada delle Vette, dove è rimasta in condizioni ancora sufficienti per il proseguimento degli sport invernali.


Marzo 25 – Il collasso definitivo della stagione


Marzo, sin da subito, ha sancito la fine della stagione invernale, con temperature elevate e nevicate ormai irrilevanti.

• Temperatura media: 4,8°C, superiore alla media storica (3,0°C).

• Temperatura minima media: 1,3°C (storica: 0,7°C).

• Temperatura massima media: 8,4°C (storica: 5,7°C).


Il 14 marzo, venti molto forti, con raffiche fino a 115 km/h, hanno spazzato via la poca neve rimasta, mentre il 15 marzo, con una massima di 16,9°C, ha segnato il collasso definitivo della stagione.

L’ultima nevicata utile, registrata il 28 Marzo e comunque in un contesto già tipicamente primaverile, ha avuto ovviamente un impatto trascurabile sulla copertura nevosa.


Il mese di Marzo ha però registrato la temperatura minima più bassa di tutto l’anno, pari a -7,4°C il 19 Marzo (immediatamente dopo la massima importante rilevata pochi giorni prima) in seguito ad un’importante irruzione fredda dopo la costante mitezza dei mesi precedenti.

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Conclusioni


L’inverno 2024-2025 ha confermato una tendenza ormai evidente: le nevicate abbondanti da sole non bastano più per garantire stagioni invernali durature. L’alternanza tra ondate di freddo e fasi miti ha portato a una fusione sempre più rapida della neve, con accumuli che resistono solo oltre i 1500 metri.


Nei principali centri della Sila, le nevicate sono state maggiori rispetto allo scorso anno, soprattutto nel mese di Dicembre, ma il loro impatto è stato comunque limitato.

Sotto i 1400-1500 metri, la neve è stata spesso effimera e incapace di garantire una copertura continua, anche per praticare gli sport invernali.


Tutti i dati della stagione 2024-2025 sono stati raccolti grazie alla stazione meteorologica di Meteo Lo Gullo, mentre il confronto con le medie storiche si basa sui dati della stazione dell’Aeronautica Militare, operativa dal 2012.


Va sottolineato che, nonostante la stagione invernale sia ormai conclusa, le nevicate, con buona probabilità, non sono ancora terminate.

Come accaduto negli ultimi anni, anche nel cuore della Primavera potranno verificarsi episodi nevosi importanti, seppur temporanei. Queste nevicate, pur non influenzando più la stagione invernale, sono comunque fondamentali per il rifornimento delle falde acquifere, grazie all’elevato apporto idrico della neve primaverile.

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