MLG, Meteo Didattica: alla scoperta delle nubi. Formazione, tipologie e fenomeni atmosferici. Leggi
- Giuseppe D'Agostino
- 8 mar
- Tempo di lettura: 3 min
Quante volte alziamo gli occhi per osservare il cielo e vedere se è totalmente sereno, se sono presenti delle nubi più o meno compatte e che, talvolta, riescono ad oscurare parzialmente o completamente il sole, oppure se è imminente un vero e proprio peggioramento? Le nostre giornate, infatti, vengono sempre condizionate dalla presenza o dall'assenza di nuvolosità. Ma vi siete mai chiesti come si formano e come si possono classificare le nubi?
Bene, in questo approfondimento ve lo spiegheremo.
LA FORMAZIONE:
Le nubi si formano attraverso un processo che, generalmente, avviene in tre fasi: l'evaporazione, il raffreddamento e la condensazione.
Inizialmente, l'acqua di mari, fiumi, laghi, evapora a causa del riscaldamento solare, formando così il vapore acqueo (che, ricordiamo, non è visibile ad occhio nudo). Successivamente, la massa d'aria in questione, essendo più calda (e, dunque, più leggera della massa più fredda preesistente), tenderà a salire di quota per ragioni fisiche, provocando un moto ascensionale. Salendo, l'aria tenderà a raffreddarsi, insieme all'umidità contenuta in essa, e raggiunta la temperatura di rugiada (dew point), con un'umidità relativa pari al 100%, comincerà a condensare sotto forma di goccioline o, se la temperatura è veramente bassa, sotto forma di cristalli di ghiaccio. La condensazione, inoltre, è favorita dalla presenza di minute particelle di pulviscono (spesso sale marino o polveri di vario tipo) che agiscono da nucleo di condensazione e sono capaci di assorbire l'umidità. Qualora dovessero mancare queste particelle, per far condensare l'aria potrebbe volerci addirittura un'umidità relativa intorno all'800%!
Se le goccioline (o i cristalli di ghiaccio) dovessero risultare troppo pesanti, allora potrebbero verificarsi precipitazioni, nevose se le temperature dovessero rimanere basse lungo tutta la verticale sino al suolo.
CLASSIFICAZIONE:
Le nubi si distinguono in tre gruppi: nubi alte, nubi medie e nubi basse.
NUBI ALTE: si trovano ad altezze tra i 7000 m e i 14000 m e sono: cirrocumuli, cirri e cirrostrati; non provocano precipitazioni.
NUBI MEDIE: si trovano ad altezze tra i 2000 m e i 7000 m e sono: altostrati, altocumuli e nembostrati; possono provocare precipitazioni deboli o moderate.
NUBI BASSE: si trovano ad altezze inferiori ai 2000 m e sono: stratocumuli, strati e cumuli; possono provocare precipitazioni deboli (ad eccezione dei cumuli, capaci di provocare anche fenomeni moderati e sotto forma di rovescio).
Infine abbiamo il cumulonembo (Cb), un tipo di nube che si estende verticalmente e fa parte, in genere, di tutte e tre le categorie citate precedentemente. La sommità si trova sopra i 7000 m, mentre la base si trova al di sotto dei 2000 m. Quando prende la forma simile ad un'incudine e raggiunge la tropopausa prende il nome di cumulonembo capillatus (o incus); se invece non raggiunge la tropopausa il nome è cumulonembo calvus.
Il Cb è una nube temporalesca che si genera sia in estate che in inverno. Durante la stagione estiva è abbastanza comune, specie durante le ore più calde del giorno, grazie all'elevata energia termica presente in atmosfera, e si forma generalmente nelle zone più interne (viene chiamato cumulonembo a sviluppo termoconvettivo, ovvero a sviluppo verticale ed è tipico dei "temporali estivi", in cui si sviluppano anche diverse fulminazioni, provocate dalla differenza di potenziale elettrico), mentre nella stagione invernale si genera di solito sul mare, a causa della maggiore umidità e del calore che il mare stesso sprigiona, fornendo di conseguenza un'elevata quantità di energia.
Possono verificarsi, dunque, precipitazioni intense, anche a carattere temporalesco o grandinigeno, talvolta pericolose.
Di seguito troverete le immagini per ogni tipo di nube:
Rispettivamente: cirrocumuli, cirri, cirrostrati.
Rispettivamente: altostrati, altocumuli, nembostrati.
Rispettivamente: stratocumuli, strati, cumuli.
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