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TENDENZA: Ottobre potrebbe esordire con una fase fredda (per il periodo) e instabile. Primi fiocchi di neve sulle vette? I dettagli.

  • Immagine del redattore: Giuseppe D'Agostino
    Giuseppe D'Agostino
  • 28 set
  • Tempo di lettura: 3 min

Durante quest'ultima settimana di Settembre 2025 si è verificato un passaggio da una fase pienamente estiva, caratterizzata da temperature calde e assenza di precipitazioni, ad una fase più variabile (a tratti instabile) e con temperature più consone al periodo. Tali condizioni dovrebbero continuare a persistere anche ad inizio della prossima settimana

Successivamente, a partire dal 1° Ottobre, i principali centri di calcolo numerico convergono verso uno scenario che apporterebbe un deciso calo termico, probabilmente su valori di stampo tardo-autunnali, e un generale peggioramento del tempo.


TENDENZA NEL DETTAGLIO:


Il mese di Settembre dovrebbe terminare con due giornate, quelle di Lunedì 29 e Martedì 30, abbastanza variabili e localmente instabili, con piogge intermittenti, a tratti anche a carattere di rovescio e/o temporale, su buona parte della regione; il tutto, in un contesto termico in linea con le medie del periodo.

Ma proprio in concomitanza con l'inizio di Ottobre, si fa sempre più probabile l'affondo di aria fredda (relativamente al periodo in questione) di matrice polare continentale.

Ciò che si andrà a delineare sarà una configurazione che, qualora si fosse verificata durante la stagione invernale, avrebbe provocato una fase abbastanza fredda e probabilmente con neve a quote medio-basse.

Infatti, l'estensione dell'anticiclone dall'Oceano Atlantico sin verso la Scandinavia, determinerà un blocco proprio su quest'ultima area (Scand+, IMMAGINE 1). A seguire, dovrebbe formarsi un vero e proprio ponte anticiclonico tra l'alta pressione delle Azzorre e l'anticiclone russo (IMMAGINE 2).


IMMAGINE 1, probabilità dei regimi meteorologici (by ECMWF): si può notare come, almeno sino al 3 Ottobre, le probabilità affinché sia presente un regime di blocco (quello scandinavo, SCAND+) sono elevatissime.
IMMAGINE 1, probabilità dei regimi meteorologici (by ECMWF): si può notare come, almeno sino al 3 Ottobre, le probabilità affinché sia presente un regime di blocco (quello scandinavo, SCAND+) sono elevatissime.

IMMAGINE 2, geopotenziali a 500 hPa e pressione al suolo (Venerdì 3 Ottobre, by GFS): si può notare il ponte anticiclonico che si crea tra l'Oceano Atlantico e la Russia europea, dove su quest'ultima area potrebbero registrarsi valori di pressione al suolo elevati, tra i 1035 hPa e i 1040 hPa.
IMMAGINE 2, geopotenziali a 500 hPa e pressione al suolo (Venerdì 3 Ottobre, by GFS): si può notare il ponte anticiclonico che si crea tra l'Oceano Atlantico e la Russia europea, dove su quest'ultima area potrebbero registrarsi valori di pressione al suolo elevati, tra i 1035 hPa e i 1040 hPa.

Tale blocco anticiclonico favorirà, come detto, il movimento in retrogressione (ovvero con moto da Est a Ovest anziché da Ovest a Est come spesso accade nella circolazione atmosferica alle medie latitudini) delle già citate masse di aria polare continentale.

Stando alle ultime emissioni modellistiche, l'aria fredda dovrebbe fare il suo ingresso in sede mediterranea tra Mercoledì 1 e Venerdì 3. Il contrasto tra la suddetta massa d'aria e quella più calda preesistente, in connubio con una temperatura del Mare Nostrum ancora elevata, potrebbe provocare una ciclogenesi (ovvero la formazione di un centro di bassa pressione).

I modelli individuano tale depressione nei pressi delle regioni meridionali (IMMAGINE 3), seppur la precisa posizione (e la profondità) risulta essere ancora incerta per via della distanza dall'evento.


IMMAGINE 3, geopotenziali a 500 hPa e pressione al suolo (Venerdì 3 Ottobre, by GFS): si nota la ciclogenesi (formazione di un'area di bassa pressione) nei pressi delle regioni meridionali. Nello specifico, in questa emissione sembrerebbe che la depressione si approfondisca tra il Mar Ionio e il Mar Adriatico, con un minimo di pressione di 998 hPa. Ovviamente, vista la distanza restano abbastanza incerte la traiettoria e la profondità stessa.
IMMAGINE 3, geopotenziali a 500 hPa e pressione al suolo (Venerdì 3 Ottobre, by GFS): si nota la ciclogenesi (formazione di un'area di bassa pressione) nei pressi delle regioni meridionali. Nello specifico, in questa emissione sembrerebbe che la depressione si approfondisca tra il Mar Ionio e il Mar Adriatico, con un minimo di pressione di 998 hPa. Ovviamente, vista la distanza restano abbastanza incerte la traiettoria e la profondità stessa.

La formazione del vortice ciclonico potrebbe determinare, di conseguenza, un peggioramento del tempo su buona parte del Sud Italia, compresa anche la nostra regione, con piogge e rovesci da sparsi a diffusi.

Contemporaneamente, dovrebbe verificarsi un sensibile calo termico (anche maggiore di 10°C).

Le temperature alla superficie isobarica di 850 hPa, infatti, potrebbero addirittura scendere al di sotto dei +5°C (sarà da valutare in seguito), con anomalie negative anche inferiori ai -5°C/-7°C a conferma di una fase tipicamente tardo-autunnale (IMMAGINE 4).



IMMAGINE 4, anomalie termiche alla superficie isobarica di 850 hPa (Venerdì 3 Ottobre, by GFS): è evidente come, il sopraggiungimento di masse di aria fredda (per il periodo) di origine polare continentale favorirà un sensibile crollo termico su valori ben al di sotto delle medie del periodo. Nel dettaglio, potrebbero registrarsi anomalie negative intorno o inferiori ai -5°C/-7°C.
IMMAGINE 4, anomalie termiche alla superficie isobarica di 850 hPa (Venerdì 3 Ottobre, by GFS): è evidente come, il sopraggiungimento di masse di aria fredda (per il periodo) di origine polare continentale favorirà un sensibile crollo termico su valori ben al di sotto delle medie del periodo. Nel dettaglio, potrebbero registrarsi anomalie negative intorno o inferiori ai -5°C/-7°C.

Qualora dovesse confermarsi l'intera dinamica, non è affatto da escludere la comparsa dei primissimi fiocchi della Stagione Autunnale 2025 sulle vette più alte dei monti calabresi, indicativamente tra Giovedì 2 e Venerdì 3.

Ovviamente, quest'ultima ipotesi dovrà essere soggetta ad eventuali conferme o smentite quasi a ridosso dell'ipotetico evento, trattandosi di una possibilità difficile da prevedere anche nel breve periodo (per via della complessità del contesto).

Stesso discorso anche per il resto della tendenza, seppur crescono le probabilità da emissione ad emissione affinché si possa verificare ciò.


Proprio per questo vi consigliamo di restare sintonizzati sul sito meteologullo.com e sui nostri canali social per nuovi aggiornamenti nel dettaglio in merito a quanto analizzato oggi.



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